1. FUT o FUE2? Qual è la differenza?
  2. La consulenza di Ennio e l’intervento chirurgico FUE2
  3. Il periodo post-operatorio dopo la FUE2

I trapianti provvedono al ripristino permanente e al perfezionamento dell’attaccatura dei capelli che nel tempo è arretrata, inoltre riempiono quelle parti del cuoio capelluto che si sono diradate.

Tuttavia, un singolo trapianto di capelli non è sempre sufficiente.

Per raggiungere una buona densità, alcuni soggetti affetti da una caduta di capelli più estesa potrebbero necessitare di più sessioni.

Altri potrebbero aver bisogno di un altro trapianto anni dopo un intervento riuscito, perché hanno continuato a perdere i capelli in una parte diversa del cuoio capelluto.

Il caso di Ennio era leggermente diverso.

Ci ha contattato nel 2014, mentre era alla ricerca di una clinica per eseguire il suo secondo intervento di trapianto dei capelli.

Ennio ha spiegato di aver subito un intervento FUT due anni prima, tuttavia, non era completamente soddisfatto del risultato. Per questo motivo, stava valutando delle opzioni per correggere la sua attaccatura dei capelli.

In questa sessione, ti mostreremo come abbiamo fatto proprio questo e ti guideremo attraverso l’intervento FUE2 di Ennio.

Ma prima confrontiamo i metodi FUT e FUE2!

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FUT o FUE2? Qual è la differenza?

Le differenze tra gli interventi chirurgici FUT e FUE derivano dalla diversa modalità di estrazione.

Con il metodo FUT una striscia del cuoio capelluto viene ritagliata dalla parte posteriore della testa.

Di solito, questa striscia è lunga 10-30 cm ed è larga 1-3 cm. Le dimensioni esatte dipendono da numerosi fattori:

  • La densità dell’area donatrice
  • Il numero di capelli necessari
  • La lassità e l’elasticità del cuoio capelluto.

Con una ferita di queste dimensioni, c’è il rischio maggiore di sviluppare un’infezione, inoltre possono verificarsi più complicazioni. C’è anche bisogno di più tempo per guarire. I punti di sutura vengono solitamente rimossi 10-14 giorni dopo l’intervento.

Questo ci porta all’inconveniente più significativo degli interventi chirurgici FUT: una lunga cicatrice nella parte posteriore della testa.

A seconda di quanto bene sia stata suturata la ferita e quanto bene possa guarire il cuoio capelluto, la cicatrice può essere visibile, soprattutto con i tagli di capelli più corti.

Area donatrice di Cyril una settimana dopo l'intervento FUE2, con la sua precedente cicatrice FUT visibile
L’area donatrice di Ennio una settimana dopo l’operazione FUE2 con la sua precedente cicatrice FUT

In confronto, con le procedure FUE i follicoli vengono estratti uno ad uno.

Per ogni intervento chirurgico utilizziamo la versione raffinata della FUE, ovvero il FUE2 SafeSystem.

Il suo punzone non affilato riduce il rischio di danneggiare i capelli durante l’estrazione. Ciò significa che dobbiamo estrarne solo il numero necessario.

Inoltre, il trapianto di innesti più sani porta ad una crescita dei capelli migliore e a risultati eccellenti.

metodo di trapianto di capelli fue2

I punzoni necessari per l’estrazione hanno un diametro inferiore a 1 mm.

Le minuscole ferite si rimarginano da sole pochi giorni dopo l’estrazione, senza richiedere cure particolari. Inoltre, rispetto agli interventi chirurgici FUT, non lasciano praticamente spazio alle infezioni.

Come bonus, dopo la FUE2 non c’è alcuna cicatrice grande e potenzialmente visibile, perciò i pazienti possono scegliere liberamente i tagli di capelli più corti.

La consulenza di Ennio e l’intervento chirurgico FUE2

Ennio ci ha incontrato per un esame di persona nel nostro ufficio di Bordeaux il 20 maggio 2014.

Oltre a correggere l’attaccatura dei capelli, avrebbe anche preferito una densità leggermente maggiore nell’area della corona:

L'attaccatura dei capelli e la corona di Cyril nel 2014 prima del suo intervento FUE2
 L’attaccatura dei capelli e la corona di Ennio nel 2014 prima dell’intervento FUE2

Quando pianifichiamo una seconda (o terza, o anche quarta) sessione di trapianto dei capelli, dobbiamo prima verificare le condizioni dell’area donatrice.

Per cominciare, ogni area donatrice ha limiti diversi, inoltre le sue dimensioni e la sua densità variano da paziente a paziente.

E sebbene nella maggior parte dei casi siano possibili più sessioni di trapianto di capelli, ogni intervento limiterà ulteriormente l’area donatrice.

Raggiungere i limiti dell’area donatrice non significa svuotarla.

Lasciare un’ampia copertura nella parte posteriore della testa è fondamentale per avere un aspetto naturale. E, dopotutto, l’intervento chirurgico sarebbe inutile se lasciasse calva una zona diversa.

Per fortuna, nel caso di Ennio la cicatrice FUT non ha limitato estremamente la sua area donatrice. Con l’esame abbiamo potuto confermare che sarebbe stato possibile ottenere il risultato che cercava.

Abbiamo eseguito l’intervento FUE2 il 15 e il 16 ottobre 2014 con l’impiego di 6000 capelli in totale.

In linea con le sue richieste, ci siamo concentrati maggiormente sulla zona frontale, di cui abbiamo costruito la linea, ma abbiamo anche aumentato la densità verso la metà del cuoio capelluto, tutto per ottenere un aspetto naturale.

Successivamente, potevamo impiantare una quantità minore di capelli (1500) sulla corona. Abbiamo anche parlato del fatto che, nel caso in cui la perdita dei capelli fosse andata avanti, in seguito Ennio avrebbe potuto dover ritoccare la corona.

Area impiantata dopo il trapianto di capelli FUE2
 Parte anteriore e zona della corona impiantate dopo l’intervento FUE2 di Ennio

Il periodo post-operatorio dopo la FUE2

La parte più cruciale del decorso post-operatorio sono le prime tre settimane.

Durante la prima settimana, l’area impiantata non può essere assolutamente toccata o lavata. Invece, ai pazienti viene chiesto di mantenere il cuoio capelluto pulito con una soluzione salina sterile che diamo loro.

Inoltre, sebbene il rischio sia minimo, devono assumere antibiotici per prevenire infezioni e infiammazioni.

Dalla seconda settimana post-operatoria i pazienti devono iniziare ad immergere il cuoio capelluto in acqua di rubinetto tiepida.

Questo ammorbidisce le croste; i pazienti devono quindi massaggiare delicatamente l’area impiantata ogni giorno.

Durante la terza settimana è possibile utilizzare un po’ di shampoo per bambini per massaggiare il cuoio capelluto e i capelli.

Di conseguenza, il cuoio capelluto deve essere completamente pulito e privo di croste entro la fine della settimana.

Durante i suoi controlli abbiamo visto che Ennio aveva seguito bene le istruzioni e l’area impiantata era migliorata come previsto:

Area impiantata 1 e 3 settimane dopo il trapianto di capelli FUE2
Area impiantata di Ennio 1 e 3 settimane dopo il trapianto

Dalla fine della terza settimana i capelli trapiantati cominciano a cadere gradualmente.

Entro la fine del terzo mese post-operatorio l’area impiantata sembra più o meno la stessa di prima dell’intervento.

L’aumento della densità comincia dal quarto mese: giorno dopo giorno ci saranno più capelli che crescono.

Ennio ha subito un cambiamento radicale all’attaccatura dei capelli tra i controlli dei 3 e dei 6 mesi:

Attaccatura dei capelli alle visite di controllo a 3 e 6 mesi
L’attaccatura dei capelli e la parte anteriore di Ennio ai controlli dei 3 e dei 6 mesi

I restanti capelli trapiantati crescono gradualmente nei mesi successivi. Il risultato è definitivo circa 12-15 mesi dopo il trapianto dei capelli.

Per Ennio, l’ultima parte del processo è andata altrettanto bene, come per i primi 6 mesi.

Diamo un’occhiata al suo risultato finale e all’impatto che ha avuto il cambiamento.

risultato finale dopo il trattamento
Il risultato finale di Cyril 1 anno dopo il trapianto di capelli FUE2